L’amante del diavolo

L’amante del diavolo è nato quando, per caso, mi sono ritrovata fra le mani la documentazione del processo per stregoneria a Bellezza Orsini.

A dire il vero, forse, non è stato semplicemente un caso dato che la stregoneria e la superstizione che, in ogni secolo, la circonda erano temi che mi interessavano e che studiavo già da molto tempo.

Bellezza era una medichessa, una donna di conoscenza, una levatrice e un’erborista e troppe conoscenze in una donna oggi come allora sono, spesso, considerate inadatte o pericolose.

La sua storia mi ha affascinato da subito e il romanzo racconta da tutti i diversi punti di vista dei personaggi il processo a Bellezza. Ma non è solo questo, o quantomeno non è l’unica cosa che ho cercato di fare. Quello che volevo raccontare tramite questa storia è il rapporto fra il femminile e il peccato, fra la donna e il diavolo, fra il sacro femminino e il maschile predominante, ai lettori decidere se ci sono riuscita.

Bellezza Orsini di Collevecchio è esisita davvero. Era una levatrice, una medichessa, una donna esperta nell’arte di riaggiustare le ossa, una vedova libera e ancora molto bella (e la bellezza, si sa, è dono del maligno). Gli incartamenti del processo per stregoneria che subì, per chi fosse interessato a studiarli, sono ancora conservati nell’archivio di Fiano Romano.

Il nuovo grande thriller storico di Giada Trebeschi, oscuro e terribile come le segrete del Sant’Uffizio

Tre generazioni di donne, tre streghe e un grimoro, il libro magico che ossessiona l’Inquisizione.

La Trama:
«Eccola è lei, la strega! Arrestatela.» Prima di essere imprigionata la strega riesce però a nascondere il suo grimorio, il libro della conoscenza e delle ombre, che può essere tramandato solo di madre in figlia, di donna in donna. Il grimorio è lo strumento per perpetuare non soltanto le nozioni ma tutta la libertà che il sapere concede agli esseri umani e deve essere protetto a costo della vita. Così, nei giorni del processo, si produce un’inarrestabile catena di eventi terribili e straordinari che porteranno a più di un sacrificio pur di salvarlo.
Il fil rouge del romanzo è rintracciabile nel processo per stregoneria a Bellezza Orsini, avvenuto agli inizi del XVI secolo e racconta non solo la sua storia, ma soprattutto la determinazione e il coraggio di una donna di conoscenza, una medichessa, una levatrice per la quale non c’è niente di più importante del passaggio di questo sapere. La sopravvivenza delle sue conoscenze erboristiche e mediche ha più valore della sua stessa vita e, incalzata dal pregiudizio, dalle superstizioni e dalla Santa Inquisizione sceglierà di incarnare l’archetipo della strega pur di salvare la sua arte.
È per completare gli spazi bianchi, riscrivere le parole che il tempo ha cancellato e rivelare l’umanità nascosta dietro agli antichi documenti processuali che nasce L’amante del diavolo.
Sullo sfondo, orrori e meraviglie della Roma e Firenze rinascimentali, l’eroismo di un vecchio ebreo, i pregiudizi della gente comune, le atrocità dei metodi di tortura del Sant’Uffizio e il tormento di una struggente e impossibile storia d’amore.