Fino alla fine di noi

Questo romanzo è un omaggio al coraggio di chi lascia tutto per costruirsi una nuova vita, alla forza delle madri, alla passione e all’amore.

Ho ambientato il romanzo negli anni ’20 quando in molti italiani hanno preso la via del mare per cercare di migliorare la propria esistenza. Per i passeggeri di terza classe la vita sul piroscafo è quella che troverete raccontata fra queste pagine anche se i personaggi sono frutto della mia fantasia di romanziera.

Il romanzo è breve ma è scritto con il ritmo di un tango e, mi auguro, riuscirà non solo a farvi viaggiare nel tempo e nello spazio ma, soprattutto, all’interno di un sentire e una passione che tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita.

Non voglio raccontare oltre ma lascerò che il personaggio principale della vicenda parli per me e vi introduca alla sua storia che, se leggerete il romanzo, potrete conoscere nel profondo:

Mi chiamo Maria Elena de’ Mari e sono una fuggitiva.
Le mura di casa erano la mia prigione ma io sono una combattente e una ribelle. Così sono salita su un piroscafo in partenza per la fine del mondo. Pochi soldi cuciti nella sottoveste, una borsa leggera, un giuramento da mantenere e la vita da salvare.
«Vivi e ama oltre misura. A costo di farti scoppiare il cuore» questo avevo giurato.
Ho attraversato l’Atlantico in terza classe rendendomi invisibile, immateriale. Ho lasciato che l’acqua salata delle lacrime e del mare cancellasse la mia vecchia vita accogliendo fra le mani un quaderno bianco, immacolato, pulito, nuovo, tutto da riscrivere.
L’Argentina, il tango e Massimo sono stati la mia rinascita e la mia condanna. Una condanna che accetterei mille altre volte ancora. Ho vissuto e amato oltre misura. Ho mantenuto il mio giuramento.
Mi chiamo Maria Elena de’ Mari e questa è la mia storia.