Qui troverai le parole di cui mi sono occupata. Clicca sulla parola che ti interessa per poter vedere il video relativo.
Perché usare sempre le stesse poche parole ingiuriose quando ce ne sono moltissime altre che nessuno quasi usa più? E allora facciamo un bel varietà d’ingiurie, ce n’è per tutti i gusti!
![]()
Non equo, ingiusto ma anche (soprattutto nel linguaggio poetico e letterario) malvagio, scellerato, avverso.
![]()
Privo di consistenza morale o intellettuale, vive nell’ignoranza e non cerca di illuminare il proprio spirito; anche sciocco, stolto in quanto descrive una persona intellettualmente sorda o, peggio, moralmente cieca.
![]()
Corpo elastico in cui si piuò immettere aria. Si può utilizzare anche figuratamente per definire chi si lascia influenzare. Insufflare in qualcuno significa figuratamente ispirare, destare, far nascere in altri un qualche sentimento come un vigore fittizio, odio, gelosia, sospettio, dubbio con insinuazioni, parole coperte, o subdola opera di persuasione. Come Iago con Otello per intenderci.
![]()
Come sostantivo indica un discorso eccessivamente lungo e noioso, anche predica, tiritera o sgridata infinita con velate minacce e ammonimenti.
Viene da una delle litanie alla Vergine dove però, come aggettivo, ha un altro significato che vi dirò nella parola desueta di domani. ;)
![]()
Quando intemerato è aggettivo significa puro, incorrotto, di grande integrità morale. Dal latino in (non) + temeratus (profanato).
![]()
Periodo tra la morte di un re e l’incoronazione del suo successore.
Colui che esercita il potere in questo periodo è chiamato “interrex” e nasce dal diritto romano.
In epoca romana erano inizialmente i senatori a turno poi un magistrato preposto. Durante il periodo imperiale romano non se ne ha più notizia poi ritorna in epoca medioevale con le monarchie di diritto divino per le quali l’interrex era Cristo.
Sulla trasmigrazione del corpo politico del monarca si veda Kantorowicz e il Riccardo II di Shakespeare.
Sui due corpi del sovrano vi suggerisco anche un mio saggio contenuto nel volume “Essere o non essere Shakespeare”.
![]()
In psicanalisi l‘introiezione è il processo psichico nel quali si accolgono in sé aspetti del mondo esterno o anche oggetti appropriandosi delle loro qualità. È l‘accogliere in sé, il gettare dentro. Gli artisti lo fanno spesso in maniera inconscia, introiettano emozioni, accadimenti o altro per poi restituirli al mondo sotto forma d‘arte.
![]()
Diminutivo, vezzeggiativo perlopiù di nomi propri. Qualcuno ha però una tendenza ipocoristica nel linguaggio e usa il diminutivo e/o vezzeggiativo troppo spesso con espressioni tipo un attimino, il mio tesoruccio, la merendina, amorino e via dicendo. E quando è troppo è troppo!
![]()
Animale immaginario, metà capro e metà cervo. Usato già dagli antichi per lo più in senso figurato per intendere una cosa assurda, inesistente o chimerica.
![]()
Una cosa di cui non si può ragionevolmente negare l‘evidenza, che non si può contestare!
![]()
Voci lamentose e tristi.
Nel Medioevo era una composizione poetica d’argomento amoroso o fantastico. Come, per esempio, i “Lais” di Maria di Francia.
![]()